Lodate Dio per la sua grandezza e la sua bontà

imagen-9Non è difficile immagine persone che gridino per ricevere aiuto o invocano soccorso. A volte vittime di bullismo e mortificazioni, angosciate dal pericolo reale di violenze e abusi. Persone di ogni età, genere, da ogni angolo della terra sperano in un capovolgimento della situazione che li opprime.

Il Salmo 113 ci invita a lodare Dio e ce ne dà il motivo descrivendo come Egli risponde alle preghiere, e interviene per cambiare le situazioni. Non c’è Mar Rosso che possa impedire la liberazione, non ci sono mura abbastanza grandi che possano impedire il cammino, non ci sono giganti troppo spaventosi che possano opprimere i figli di Dio. Non c’è nulla di troppo difficile per l’Eterno (Gen.18:14)

Dio può fare al di là di quello che immaginiamo, poiché Egli è grande, è sovrano, è al di sopra di qualsiasi cosa. E noi abbiamo bisogno di confidare nella sua grandezza. Gesù disse chi ha visto me ha visto il Padre (Gv.14:9). Gesù ha mostrato l’amore di Dio e la sua misericordia per soccorrere quelli che lo hanno invocato. Gesù ha mostrato l’autorità di Dio sulla natura, sulle malattie, sulla provvidenza, sui demoni, sul peccato, e sulla morte. Gesù ha mostrato l’intervento di Dio che capovolge le situazioni, abbassa i superbi e innalza gli umili come ricorda il Salmo 113:7.

Dio lo fa perché la sua essenza è amore (1Gv. 4:8), questo è più che semplicemente affermare Dio è amore, poiché significa che tutto quello che Dio fa è la manifestazione del suo amore. Dio risponde a coloro che lo cercano e invocano il suo aiuto, che confidano nella sua bontà. Dio ci dona non perché lo meritiamo, ma perché Lui ci ama.

La nascita di Gesù fu annunciata con le lodi degli angeli, poiché la nascita di Gesù, che ricordiamo a Natale, manifesta la grandezza, l’autorità, la sovranità di Dio, ma anche la sua bontà e la sua misericordia con cui stravolge le situazioni, cambia la nostra sofferenza in gioia.

I Salmi dell’Avvento

christmas (2)Le domeniche che precedono il Natale sono giornate piene di attività, preparativi, acquisti frenetici fino all’ultimo momento utile. Il natale celebra nel mondo cristiano l’evento cruciale per la storia e per l’intera umanità: la nascita di Gesù, il Cristo, il Messia, il Salvatore.

Anche nelle chiese iniziano tanti preparativi in vista di questo giorno, canti, cori, recite, e predicazioni. Di solito per la musica di lode si prepara un repertorio di canti natalizi; per i sermoni che verranno predicati ci si rivolge ai testi dell’avvento nel Nuovo testamento o a quelli profetici dell’Antico testamento, ma in poche occasioni in questo periodo dell’anno si scelgono brani tratti dal libro dei Salmi.

I 150 Salmi sono una raccolta di preghiere, di canti, e perfino di imprecazioni contro i nemici, una panorama variopinto dell’emotività dell’uomo che si rivolge al proprio creatore e Signore. Eppure, quando gli angeli apparvero ai pastori per annunciare la nascita di Gesù, il re dei re, innalzarono le loro voci per lodare Dio nei cieli altissimi.

Nelle prossime domeniche di dicembre 2019 prepareremo, tra le tante cose sulle nostre liste, anche la nostra predisposizione d’animo per lodare e ringraziare Dio, creatore del cielo e della terra, re dell’universo, per il dono prezioso e ineffabile di Gesù, nato da Maria per intervento divino a Betlemme e cresciuto a Nazareth. Il Salvatore promesso nelle profezie dell’Antico Testamento; l’Emmanuele, Dio con noi, come testimoniato dai suoi amici e perfino dalle false accuse dei suoi nemici.

Buon Natale.

Il bene di un messaggio scomodo

La diffusa convinzione contemporanea è di tollerare e accettare le situazioni senza giudicarle, senza commentare, e lasciare che le cose siano come sono. In questo modo tutto va bene. In questo modo si pensa di proteggere la libertà personale.

Gesù disse: “conoscerete la verità e la verità vi farà liberi.” (Giovanni 8:32). Vivere pienamente la propria libertà implica conoscere la verità riguardo le varie situazioni e riguardo se stessi. Ma molte volte la verità è scomoda. Meglio ignorarla.

JeremiahConseguentemente, nella ricerca della relazione con Dio, nell’approfondire temi spirituali e della fede in generale si preferisce orientarsi verso promesse di benessere. Lo stesso accade nell’ambito più specifico nel cammino cristiano. Si preferiscono ambienti che ci fanno sentire bene, che ci fanno stare bene, anche solo per qualche ora, giorno, settimana. Un ambiente confortevole, dove poter ascoltare un messaggio che non sia troppo scomodo, che parli di successo, di vittoria, di conquista, possibilmente tralasciando tutte quelle implicazioni descriventi il sacrificio, le rinunce, le scelte di obbedienza alla parola di Dio ad esse collegate.

Dio è il Padre buono (Luca 11:11-13) e dà cose buone e per il bene dei propri figli; Gesù invito i suoi uditori a guardare gli uccelli del cielo e i gigli dei campi per comprendere come Dio si prende amorevole cura dei bisogni delle sue creature, ma anche aggiunse “cercate prima il regno e la giustizia di Dio e tutte queste cose vi saranno date in più.” (Matteo 6:33) enfasi aggiunta (ndr).

Quello che spesso accade e viene diffuso in una dinamica di “copia-incolla”  è il predicare un messaggio che enfatizza esclusivamente gli aspetti che possano far sentire a proprio agio l’uditorio, della serie: “Gesù ti darà tutto quello che desideri, tutto quello che stai cercando” (sic e simpliciter, lavoro, denaro, carriera, auto nuova, casa più grande, ricchezza, salute, e prosperità). Nel caso ciò non accadesse, la responsabilità viene trasferita dal predicatore all’uditore per la sua mancanza di fede e correlata disubbidienza.

la parola di Dio è come una spada che penetra fino nel profondo (Ebrei 4:12), essa giudica e mette a nudo i nostri pensieri, i nostri comportamenti, ci fa a volte sentire scomodi per rivelare quello che Lui stesso vuole correggere. Lo Spirito di Dio parla, lo scopo principale della parola di Dio non è quello di approvare gli stili di vita delle persone per farli sentire bene, ma piuttosto di convincere riguardo al peccato e al giudizio per correggere. Questo ci fa sentire scomodi, ma ci porta a cercare Gesù, il suo perdono, la sua grazia, il suo abbraccio, il suo amore. Egli rende la vita nuova, rigenerata, ma per farlo ci fa sentire scomodi.

Fate dunque morire ciò che in voi è terreno: fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e cupidigia, che è idolatria. 
Per queste cose viene l’ira di Dio [sui figli ribelli]. 
E così camminaste un tempo anche voi, quando vivevate in esse. 
Ora invece deponete anche voi tutte queste cose: ira, collera, malignità, calunnia; e non vi escano di bocca parole oscene. 
Non mentite gli uni agli altri, perché vi siete spogliati dell’uomo vecchio con le sue opere e vi siete rivestiti del nuovo, che si va rinnovando in conoscenza a immagine di colui che l’ha creato. 
Colossesi 3:5-10

Non spegnere la luce!

oil lampPer avere un impatto oggi nella nostra società, in mezzo alla nostra generazione, tra la gente che incontriamo, dobbiamo riflettere la luce di Cristo nelle nostre vite. Gesù è la luce del mondo; ma Lui disse anche: “voi siete la luce del mondo” (Matteo 5:14-16). Lo scopo immediato della luce è quello di illuminare e permettere di vedere. L’assenza della luce è il buio. Per brillare della luce di Cristo dobbiamo ricordare cinque fattori importanti.

  1. La luce è efficace se non è nascosta. Gesù chiaramente disse che non si accende una lampada per nasconderla (Matteo5:15). Ci nascondiamo quando pur di essere accettati dagli altri evitiamo di testimoniare la nostra fede in Cristo Gesù.
  2. La luce brilla se la lampada è pulita. Il nostro carattere, le nostre parole, le nostre azioni, il nostro stile di vita rivelano chi siamo e cosa ha valore per noi. Poiché le persone sono brave a riconoscere l’ipocrisia, dobbiamo mantenere pulite le nostre vite (Luca 11:34).
  3. La luce rivela ciò che si nasconde nel buio. Questa è l’opera di convincimento dello Spirito Santo attraverso le nostre vite. I discepoli di Cristo sono la sua lettera aperta. Il convincimento dello Spirito Santo è il primo passo per la salvezza.
  4. La luce mostra il pericolo. Il Salmista scrisse: “la tua parola è una lampada al mio piede una luce sul mio sentiero” (Salmo 119:105).  La parola di Dio letta e meditata regolarmente mostra quello che nella vita deve essere messo in ordine, ciò che deve essere corretto per avere una vita benedetta e felice in qualsiasi circostanza.
  5. La luce è una guida alla salvezza. Testimoniare quello che Cristo Gesù ha compiuto e continua a fare per il bene delle persone è l’aiuto più concreto che possiamo dare, è la dimostrazione di amore. La morte di Cristo sullo croce ha pagato affiché fossimo in pace con Dio e camminassimo ogni giorno con Lui, non solo perdonati per l’eternità, ma sostenuti, soccorsi, curati, guidati quotidianamente dalla sua presenza.

Un vero impatto proviene da riflesso della luce di Cristo nelle nostre vite, tra le persone intorno a noi.

 

le domande che Gesù ti chiede (seconda parte)

Rimprendiamo l’articolo sulle domande che Gesù chiede per riflettere su quegli aspetti importanti della nostra vita messi in evidenza dalla Parola di Dio.

Gesù e i discepoliPerchè hai paura? Nessuno sfugge a quei momenti in cui l’ansietà, le preoccupazioni, il pericolo, l’incertezza sopraffanno ogni altra emozione. Il timpre di non farcela. Questo capitò anche ai discepoli che trascorrevano molto tempo in compagnia di Gesù. Erano tutti insieme nella barca attraversando il lago di Galilea, e improvvisamente un vento impetuoso mise in pericolo le loro vite. Svegliarono Gesù che non sembrava accorgersene. Egli allora chiese: “Perché avete paura?” (Matteo 8:26). Se Gesù è con noi, nella barca della vita, non dovremmo temere! Gesù è con noi ogni giorno, in ogni circostanza che affrontiamo. Questa è la sua promessa per tutti quelli che hanno affidato la propria vita a LUI (Ebrei 13:5).

Perché dubiti? Gesù invitò Pietro a uscire dalla barca, mentre le acque erano agitate dal vento, e a camminare sull’acqua per andare verso di Lui (Matteo 14:28-29). Dobbiamo notare che Pietro coraggiosamente fece il primo passo e inizò a camminare sull’acqua, ma poi spaventato dal vento cominciò ad affondare. Gesù lo afferrò, e gli chiese. “Perchè hai dubitato?” (Matteo 14:31). A volte Dio ci chiede di compiere cose che ci sembrano impossibili, vorremmo farlo, ma siamo assaliti dai dubbi. Gesù ha compiuto cose così straordinarie, miracoli che hanno dimostrato la sua autorità e onnipotenza. Lui può certo farci cammirare sulle acque più turbolente, farci attraversare le tempeste più impetuose.

Ancora non capite? Quante situazioni coincidono al tempo giusto. Ma sono proprio coincidenze? Le nostre preghiere sono salite a Dio; Egli ha visto, ha udito, e conosce il nostro vero bisogno (Esodo 3:7). Il Signore fa perfettamente coincidere ogni situazione per il bene dei suoi discepoli, per soccorrerli in tempo di necessità, per rispondere alle loro richieste. Egli moltiplicò pochi pani per 5000 persone, e poi ancora per 4000 in un’altra occasione (Marco 8:19-20). Ma i discepoli sebrava che avessero dimenticato, tanto che quando Gesù parlava in senso figurativo del lievito dei Farisei, essi equivocarono pensando alla mancanza di pane. Dimostriamo di non capire quando il limite fisico ci impedisce di cogliere la realtà spirituale. Quando pensiamo ad una fortuita coincidenza, e non ci accorgiamo che Dio ha fatto muovere tutte le cose per il bene di quelli che lo amano e hanno fede in Lui (Romani 8:28)

Una Vibrante Fede d’Impatto

share - copyLa forte convinzione dei primi discepoli di Gesù, la loro profonda dedizione a conoscere e servire il Signore, la passione di condividere con altri la meravigliosa buona notizia di avere pace con Dio, e di essere benedetti da questa personale e genuina relazione, li ha condotti ad affrottare sfide più grandi della loro immaginazione e a conquistare vittorie che mai avrebbero pensato. La loro fede era più forte di ogni opposizione, più di ogni catena, più di qualsiasi difficoltà. Quando leggiamo delle loro vite dedicate a diffondere il Vangelo di Gesù Cristo in obbedienza al suo comandamento “Andate e fate miei discepoli tutti i popoli” (Matteo 20:19), ci domandiamo cosa alimentava la loro fede, cosa nutriva il loro amore per il Signore Gesù?

L’incontro e la conoscenza di Gesù aveva avuto un impatto stravolgente nella loro vita. Gesù era il centro della loro vita. Questo è vero per ogni persona che ha un incontro personale con Gesù Cristo, impossibile rimanere indifferenti. Il filosofo e teologo inglese C. S. Lewis affermava: “Se Gesù è vero e quello che Lui ha detto è vero è di vitale importanza.” Ogni persona ha la possibilità di conoscere chi è Gesù e sapere cosa implica per la propria vita. Un vero cristiano è per defizione una persona che ha conosciuto Gesù e ha fede in Lui, non può essere diversamente. Ogni vero cristiano ha una storia del prioprio personale incontro con Gesù e come la sua vita sia cambiata da quell’incontro. La storia della salvezza in Cristo Gesù per grazia mediante la fede e di come questo ha un impatto sulla propria vita.

Più si comprende quello che Gesù ha compiuto per noi, più è grande la nostra passione di condividere il Vangelo con altri. La buona notizia (cioè Vangelo, dal greco euangelion, eu – buono – angelion – messaggio) che tutti i nostri peccati (passati, presenti, futuri) sono stati pagati con la crocifissione, in Gesù abbiamo il perdono completo e pace con Dio. Una nuova, vera, genuina relazione con Dio e in accordo alla Sua Parola abbiamo ricevuto lo Spirito Santo che guida ogni nostro passo e ci aiuta ogni giorno.

Conoscere e scoprire sempre di più l’amore di Dio e tutto ciò che Lui è attraverso la regolare lettura della Sua rivelazione nella Bibbia renderà la fede vibrante e ci darà passione per parlare del Suo amore, della Sua grazia, della Sua misericorda, delle Sue benedizioni.

Le Persone che Seguono Gesù

emmausCi possono essere molte ragioni perché una persona conformi la sua vita a una filosofia, a uno stile di vivere, a una religione. Quando Gesù visse sulla terra e compì molti miracoli, aveva amici e nemici, e persone che lo seguivano. Ma seguire non implica necessariamente essere suo discepolo. Per chiarire questo aspetto si deve verificare cosa realmente vogliamo da Gesù, o quanto deve essere dedicata la nostra vita per essere suo discepolo.

Gesù dopo la miracolosa moltiplicazione dei pani e dei pesci fece un discorso chiaro, ma difficile da accettare, poiché toccò il punto centrale delle motivazioni di chi lo seguiva. Molti che furono sfamati e assistettero a quel miracolo decisero di andarsene, e così Gesù rivolto al gruppo ristretto dei suoi discepoli domando: “Volete andarvene anche voi?” (Giovanni 6: 67)

Gesù guariva i malati, liberava gli indemoniati, ridava la vista ai ciechi e la sua fama si sparse e molte persone lo cercavano per avere risolto i loro problemi e soddisfatto i loro bisogni. Certmente non lo cercavano quelli che pensavano di poter risolvere i propri problemi da soli.

Altre persone sono affascinate dal sovrannaturale, oggi come allora, e cercano Gesù per vedere dei segni, si spostano di evento in evento, da una conferenza all’altra, per vedere se accadono dei miracoli sensazionali. Ma passato l’entusiasmo del momento dimenticano presto e dimostrano di non essere realmente interessati a conoscere Gesù.

Pietro a nome del gruppo rispose alla domanda di Gesù: “Da chi ce ne andremmo noi? Tu solo hai parole di vita eterna.” (Giovanni 6:68) Loro continuarono a seguirlo non perché avesse soddisfatto qualche loro necessità, non perchè fossero rimasti abbagliati dal sensazionalismo, ma perché credettero che Gesù è il Messia, il Cristo, il Figlio di Dio. Il loro seguire Cristo andava oltre il bisogno, oltre il miracoloso, loro volevano conoscere Gesù e camminare con Lui.

Cosa ti attira a Gesù? Sei più interessato a quello che Lui può fare per te piuttosto che camminare con Gesù? Ti è difficile seguire Gesù senza che un esperienza sensazionale sostenga il tuo cammino? I miracoli ci attirano a Lui, ma più che la risposta ai bisogni, il vero discepolo fonda il suo percorso con Gesù su una relazione genuina e profonda.

 

Tutti i popoli lodino Dio

imagen-9Ti lodino i popoli, o Dio, tutti quanti i popoli ti lodino! Le nazioni gioiscano ed esultino, perché tu governi i popoli con giustizia, sei la guida delle nazioni sulla terra. Ti lodino i popoli, o Dio, tutti quanti i popoli ti lodino! (Salmo 67: 3-5)

Il Salmo 67 ci descrive un’immagine meravigliosa, in cui tutti i popoli lodano Dio, e riconoscono la sua sovranità e autorità. Sicuramente sarà così, per tutti i popoli della terra alla presenza di Dio nel suo regno. Ma oggi non è così! Basta guardarsi intorno, fermarsi a fare qualche considerazione, leggere qualche notizia, o anche semplicemente notare il clima della relazioni fra persone nello stesso condominio, o nei luoghi di lavoro, o perfino a passeggio fra le strade di qualsiasi località. Ci rendiamo conto che Dio non è lodato, che la sua volontà non è onorata.

Una parte della responsabilità ricade su i testimoni del suo amore e della sua grazia, su quanti si professano cristiani, ma vivono in modo contrario agli insegnamenti della sua Parola. Il primo verso del Salmo 67 esordisce con la richiesta a Dio di far risplendere il suo volto sul suo popolo, e aggiunge affinchè la tua via sia conosciuta su tutta la terra e la tua salvezza fra tutte le genti. Certamente, la missione cristiana e far conoscere Dio a tutte le genti, dal vicino di casa ai luoghi più remoti sulla terra. La necessità di annunciare il Vangelo di Dio sta proprio nell’evidenza che ancora oggi tante persono non conoscono Dio, e tante altre voltano le spalle a Dio.

Gesù disse ai suoi discepoli prima di ascendere al Padre: “Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli.” (Matteo, 28: 19). Questa è la responsabilità affidata a ogni cristiano, questo il mandato cristiano, questo il compito quotidiano, individalmente e corporativamente. Perchè Dio non è onorato e lodato nella nostra generazione? Una risposta è: perché i cristiani hanno ignorato e trascurato la loro responsabilità.

Quando i cristiani pregano, quando testimoniano dell’amore e della grazia di Dio, quando annunciano il Vangelo, quando proclamano la verità della sua rivelazione, e il bisogno di tornare a Dio, quando i cristiani ubbidiscono al mandato cristiano, Dio è accolto e lodato da tutte quelle persone che Lo cercano.