andrà tutto bene?

fila x covidMi sono messo in fila come tanti per fare la spesa, come indicato dalle attuali restizioni in vigore per il COVID-19. Penso come stiamo facendo tutti. Una responsabilità prima di tutto civile. La fila avanzava secondo l’ordine d’ingresso, e ad un certo momento, pur mantenendo la distanza, la persona davanti a me mi invita ad indietreggiare. Cerco, per gentilezza di non riportare lo scambio di frasi che tra me e quella persona è intercorso.

Non è quel diverbio che mi interessa riportare, l’esperienza fatta è del tutto marginale, considerando che tutti gli italiani sono diventati maratoneti o ciclisti, oppure così attenti a portare i loro animali domestici a passeggio almeno cinque volte al giorno. Una riflessione in me è scaturita. Mi riferisco alle scritte di speranza “#andràtuttobene”, in relazione a quella natura umana malsana che continuamente manifestiamo.

Questa situazione generata dall’allerta COVID-19, o più familiarmente Coronavirus, è certamente senza precedenti, come dicono, da almeno il secondo dopoguerra, e per quanto io possa ricordare. Ma non è stata l’unica nella storia umana, e anche in quella più recente.  L’influenza spagnola, quella asiatica, il colera, la SARS, Ebola, e perché no, ricordiamo anche l’ultima crisi finanziaria globale.

Quello che comunque mi fa riflettere è che nel corso della crisi, di ogni crisi, sorge un grande bisogno di speranza, l’augurio che quando tutto sarà passato saremo diventate almeno delle persone migliori. I fatti purtroppo dimostrano il contrario. Finita l’emergenza, passata la crisi, l’umanità ritorna alla propria natura, risbocciano le vecchie abitudini. Quell’egoismo insito nella natura umana, l’orgoglio, la presunzione, la superbia che si riaffacciano nelle relazioni umane.

D’altronde, il Creatore da cui tutti hanno ricevuto la vita conosce la natura umana e sa perfettamente quello che c’è nel cuore della persona umana. Nel libro del profeta Geremia sta scritto:

“Il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa, e insanabilmente maligno; chi potrà conoscerlo? Io, il SIGNORE, che investigo il cuore, che metto alla prova le reni, per retribuire ciascuno secondo le sue vie, secondo il frutto delle sue azioni”. (Ger.17:9-10)

Passata l’emergenza, le persone torneranno a mancarsi di rispetto, ad offendersi reciprocamente, a pestarsi i piedi e quant’altro. Perché questa è la natura umana, questo c’è nel cuore. Gesù lo descrisse chiaramente: “Poiché dal cuore vengono pensieri malvagi, omicidi, adulteri, furti, false testimonianza, diffamazioni.” (Mat.15:19).

Ma un modo c’è per sperare veramente che andrà tutto bene e saremo persone migliori. Il modo per uscirne persone migliori è che in questo tempo da trascorrere forzatamente a casa non sia un tempo sprecato. Sia questo un tempo per riflettere e cercare Dio, perché quando lo cerchiamo Dio si fa trovare (Ger. 29:13). Perché quando ci mettiamo davanti a Dio e scopriamo il suo amore e la sua volontà, realizziamo che possiamo diventare persone migliori e Colui che ci ha dato la vita vuole aiutarci a farlo.

Dice il SIGNORE: “io metterò la mia legge nell’intimo loro, la scriverò sul loro cuore, e io sarò loro Dio, ed essi saranno mio popolo.” (Ger.31:33)

“Vi darò un cuore nuovo e metterò dentro di voi uno spirito nuovo; toglierò dal vostro corpo il cuore di pietra, e vi darò un cuore di carne.” (Eze. 36:26)

Andrà tutto bene e saremo migliori, se in questo tempo di grande preoccupazione, paura, sofferenza, Dio verrà messo al centro della vita di ognuno. Non possiamo farcela semplicemente sperando che insieme ce la faremo. Verrà il giorno che ne saremo fuori e lentamente tutte le nostre attività ripartiranno, gradualmente ci riapproprieremo delle nostre libertà e dei nostri diritti. Ma per cambiare il cuore non possiamo farcela da soli. Abbiamo bisogno di essere aiutati a cambiare. Gesù disse:

“Io vi do la mia pace. Io non vi do come il mondo dà” (Gio 14: 27)

Prima di ogni cosa, Gesù ci dona il perdono del nostro cuore maligno, e pace con Dio. La vera pace. Tutto il passato, tutte le ferite emotive, gli abusi, le frustrazioni che sono alla radice di quella natura distorta che manifestiamo o subiamo sono cancellate, perdonate, tutto diventa nuovo. Allora saremo veramente persone migliori e tutto andrà bene.

“Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove.” (2Cor. 5:17)

CP

Lodate Dio per la sua grandezza e la sua bontà

imagen-9Non è difficile immagine persone che gridino per ricevere aiuto o invocano soccorso. A volte vittime di bullismo e mortificazioni, angosciate dal pericolo reale di violenze e abusi. Persone di ogni età, genere, da ogni angolo della terra sperano in un capovolgimento della situazione che li opprime.

Il Salmo 113 ci invita a lodare Dio e ce ne dà il motivo descrivendo come Egli risponde alle preghiere, e interviene per cambiare le situazioni. Non c’è Mar Rosso che possa impedire la liberazione, non ci sono mura abbastanza grandi che possano impedire il cammino, non ci sono giganti troppo spaventosi che possano opprimere i figli di Dio. Non c’è nulla di troppo difficile per l’Eterno (Gen.18:14)

Dio può fare al di là di quello che immaginiamo, poiché Egli è grande, è sovrano, è al di sopra di qualsiasi cosa. E noi abbiamo bisogno di confidare nella sua grandezza. Gesù disse chi ha visto me ha visto il Padre (Gv.14:9). Gesù ha mostrato l’amore di Dio e la sua misericordia per soccorrere quelli che lo hanno invocato. Gesù ha mostrato l’autorità di Dio sulla natura, sulle malattie, sulla provvidenza, sui demoni, sul peccato, e sulla morte. Gesù ha mostrato l’intervento di Dio che capovolge le situazioni, abbassa i superbi e innalza gli umili come ricorda il Salmo 113:7.

Dio lo fa perché la sua essenza è amore (1Gv. 4:8), questo è più che semplicemente affermare Dio è amore, poiché significa che tutto quello che Dio fa è la manifestazione del suo amore. Dio risponde a coloro che lo cercano e invocano il suo aiuto, che confidano nella sua bontà. Dio ci dona non perché lo meritiamo, ma perché Lui ci ama.

La nascita di Gesù fu annunciata con le lodi degli angeli, poiché la nascita di Gesù, che ricordiamo a Natale, manifesta la grandezza, l’autorità, la sovranità di Dio, ma anche la sua bontà e la sua misericordia con cui stravolge le situazioni, cambia la nostra sofferenza in gioia.

le domande che Gesù ti chiede (seconda parte)

Rimprendiamo l’articolo sulle domande che Gesù chiede per riflettere su quegli aspetti importanti della nostra vita messi in evidenza dalla Parola di Dio.

Gesù e i discepoliPerchè hai paura? Nessuno sfugge a quei momenti in cui l’ansietà, le preoccupazioni, il pericolo, l’incertezza sopraffanno ogni altra emozione. Il timpre di non farcela. Questo capitò anche ai discepoli che trascorrevano molto tempo in compagnia di Gesù. Erano tutti insieme nella barca attraversando il lago di Galilea, e improvvisamente un vento impetuoso mise in pericolo le loro vite. Svegliarono Gesù che non sembrava accorgersene. Egli allora chiese: “Perché avete paura?” (Matteo 8:26). Se Gesù è con noi, nella barca della vita, non dovremmo temere! Gesù è con noi ogni giorno, in ogni circostanza che affrontiamo. Questa è la sua promessa per tutti quelli che hanno affidato la propria vita a LUI (Ebrei 13:5).

Perché dubiti? Gesù invitò Pietro a uscire dalla barca, mentre le acque erano agitate dal vento, e a camminare sull’acqua per andare verso di Lui (Matteo 14:28-29). Dobbiamo notare che Pietro coraggiosamente fece il primo passo e inizò a camminare sull’acqua, ma poi spaventato dal vento cominciò ad affondare. Gesù lo afferrò, e gli chiese. “Perchè hai dubitato?” (Matteo 14:31). A volte Dio ci chiede di compiere cose che ci sembrano impossibili, vorremmo farlo, ma siamo assaliti dai dubbi. Gesù ha compiuto cose così straordinarie, miracoli che hanno dimostrato la sua autorità e onnipotenza. Lui può certo farci cammirare sulle acque più turbolente, farci attraversare le tempeste più impetuose.

Ancora non capite? Quante situazioni coincidono al tempo giusto. Ma sono proprio coincidenze? Le nostre preghiere sono salite a Dio; Egli ha visto, ha udito, e conosce il nostro vero bisogno (Esodo 3:7). Il Signore fa perfettamente coincidere ogni situazione per il bene dei suoi discepoli, per soccorrerli in tempo di necessità, per rispondere alle loro richieste. Egli moltiplicò pochi pani per 5000 persone, e poi ancora per 4000 in un’altra occasione (Marco 8:19-20). Ma i discepoli sebrava che avessero dimenticato, tanto che quando Gesù parlava in senso figurativo del lievito dei Farisei, essi equivocarono pensando alla mancanza di pane. Dimostriamo di non capire quando il limite fisico ci impedisce di cogliere la realtà spirituale. Quando pensiamo ad una fortuita coincidenza, e non ci accorgiamo che Dio ha fatto muovere tutte le cose per il bene di quelli che lo amano e hanno fede in Lui (Romani 8:28)

Superare i periodi di sofferenza

moloNessuno si augura la sofferenza, anzi quando capita che la nostra vita ne sia afflitta in qualche modo, speriamo che passi il più presto possibile. A volte si ha la percezione che la sofferenza non passi mai, che sia senza fine.

Qualcosa del genere accadde al popolo d’Israele, sconfitto e conquistato dall’esercito babilonese, e infine molti di quelli fatti prigionieri furono deportati a Babilonia. Immagina le loro emozioni, i loro sentimenti, le loro preghiere, le lacrime al solo ricordo delle loro case distrutte. Come loro, rivolgendomi a Dio mi sarei aspettato una risposta del tipo: “Eccomi, vi riporto subito nel vostro paese.” Invece, tramite il profeta Geremia, Dio disse. “Quando settant’anni saranno compiuti per Babilonia, io vi visiterò e manderò a effetto per voi la mia buona parola facendovi tornare in questo luogo.” (Geremia 29:10) Cosa? Si hai letto bene. Settant’anni! Dio rispose alle loro preghiere dicendo qualcosa del tipo: “mettetevi comodi, sistematevi al meglio che potete, e abbiate pazienza, perché nei miei piani ci sono settant’anni per questa situazione.” Una serie di ragioni che andavano oltre le loro richieste e che non tutti erano in gradi di collegare i punti di questa trama. Ma Dio aveva parlato e promesso dopo il settantesimo anno vi riporterò a casa vostra, la sofferenza finirà.

Ma Dio non li lasciò con una lunga prospettiva di sofferenza, subito aggiunge che nei suoi piani c’è pace (shalom) e speranza per loro. “Io so i pensieri che medito per voi”, dice il SIGNORE: “pensieri di pace e non di male, per darvi un avvenire e una speranza.” (Geremia 29:11) Spesso ricordiamo a noi stessi o ad altri questa promessa riguardo i piani benevoli di Dio verso il suo popolo, ma altrettanto frequentemente dimentichiamo di leggere il contesto in cui questa promessa viene fatta, un lungo periodo di sofferenza.

Qualunque sia il periodo di difficoltà e sofferenza in cui possiamo trovarci e che stiamo attraversando, Dio ci assicura la sua benevolenza. Le sue intenzioni non sono mai per farci del male, e sempre per il nostro benessere. Anche se resta difficile comprenderlo.

Inoltre, ci ricorda che dobbiamo continuare a cercarlo a rivolgerci a Lui per essere aiutati e soccorsi. “Voi m’invocherete, verrete a pregarmi e io vi esaudirò. Voi mi cercherete e mi troverete, perché mi cercherete con tutto il vostro cuore; io mi lascerò trovare da voi“, dice il SIGNORE (Geremia 29: 12-14)

Quando cerchiamo Dio, vediamo Dio. Lo vediamo all’opera. Quando abbiamo fiducia in Lui, la nostra fede cresce e vediamo sempre meglio i suoi piani e la sua prospettiva. Se vogliamo vedere la sua opera nelle nostre situazioni, dobbiamo cercarlo, camminare nelle sue vie, e nutrirci della sua parola. Qui troviamo le sue promesse e i sui piani per il nostro bene e il nostro futuro.

Se ci troviamo in qualche situazione sofferente e difficile, se ci sembra che non ci sia via d’uscita o soluzione dal periodo in cui ci troviamo, è facile che cominciamo a pensare che i buoni piani di Dio non sono per noi, o perfino arriviamo a pensare che Dio, in cui abbiamo messo la nostra fiducia, ci abbia dimenticato. La verità è che Dio ci è più vicino di quello che pensiamo. Dio ci ricorda che se lo cerchiamo Lui si farà trovare e vedremo la sua opera in azione per il nostro bene. Lui ci ha donato la vita e la sostiene. Dal giorno in cui siamo nati, fino all’ultimo respiro Dio è il nostro soccorritore. Egli è più che capace di realizzare i suoi piani per il nostro bene. Cercalo, Egli si farà trovare.

Non perderti il vero conforto

La vita ci mette di fronte a situazione difficili, a volte incerte. Questa è un’esperienza comune a tutti. Forse per importanti decisioni riguardo il lavoro, o una situazione finanziaria precaria. Domandarsi sul perché della sofferenza in occasione di questioni che riguardano al salute, o per inaspettate catastrofi naturali. Oppure tante altre domande e pensieri che generano confusione e smarrimento.
Quando l’incertezza assale la mente, il conforto del Salmo 23 tocca ogni aspetto della vita. Quando l’incertezza, le prove, le difficoltà ci mettono con le spalle al muro le parole di David, dalla sua esperienza di pastore consolano con l’immagine di Dio il Pastore amorevole che ha cura delle pecore.
Conforto e sicurezza dalla rivelazione di Dio per chi crede, ma soprattutto per quelli che non hanno certezza nella costante presenza di Dio.

Dio vince la tua ansietà

L’ansietà e la paura aggrediscono la vita, soprattutto quando avvengono quei cambiamenti drastici che mettono sottosopra la vita delle persone. Uno sconvolgimento del nostro stato d’animo. Allora, ci si domanda: “Cosa devo fare?” Confusione e smarrimento a volte favoriscono persino stati depressivi. Ma la fede risponde: “Il Signore Iddio è in controllo.” Così afferma il re David nel Salmo 11:4 “Il SIGNORE è nel suo tempio santo; il SIGNORE ha il suo trono nei cieli; i suoi occhi vedono, le sue pupille scrutano i figli degli uomini. ” Dio vede ogni cosa, ogni persona, ogni situazione ed esercita la sua sovrana autorità. La paura schiaccia, ma la fede conforta. Una fede che volge l’attenzione non sul problema, ma sul vero risolutore. Davide allontanò le sue paure avendo fede in Dio.
Nelle vicende della vita, attraverso alti e bassi, possiamo scegliere. Essere travolti dalle preoccupazioni, oppure avere fede in Dio. La forza e il conforto che ricevi da Dio allontanano ogni paura per far posto alla fiducia e alla certa speranza. Certezza fondata in Dio
Prendi del tempo da trascorrere con Dio, leggi e medita il Salmo 11 o il Salmo 23. Egli ti darà pace e calmerà ogni ansietà.