Ci possono essere molte ragioni perché una persona conformi la sua vita a una filosofia, a uno stile di vivere, a una religione. Quando Gesù visse sulla terra e compì molti miracoli, aveva amici e nemici, e persone che lo seguivano. Ma seguire non implica necessariamente essere suo discepolo. Per chiarire questo aspetto si deve verificare cosa realmente vogliamo da Gesù, o quanto deve essere dedicata la nostra vita per essere suo discepolo.
Gesù dopo la miracolosa moltiplicazione dei pani e dei pesci fece un discorso chiaro, ma difficile da accettare, poiché toccò il punto centrale delle motivazioni di chi lo seguiva. Molti che furono sfamati e assistettero a quel miracolo decisero di andarsene, e così Gesù rivolto al gruppo ristretto dei suoi discepoli domando: “Volete andarvene anche voi?” (Giovanni 6: 67)
Gesù guariva i malati, liberava gli indemoniati, ridava la vista ai ciechi e la sua fama si sparse e molte persone lo cercavano per avere risolto i loro problemi e soddisfatto i loro bisogni. Certmente non lo cercavano quelli che pensavano di poter risolvere i propri problemi da soli.
Altre persone sono affascinate dal sovrannaturale, oggi come allora, e cercano Gesù per vedere dei segni, si spostano di evento in evento, da una conferenza all’altra, per vedere se accadono dei miracoli sensazionali. Ma passato l’entusiasmo del momento dimenticano presto e dimostrano di non essere realmente interessati a conoscere Gesù.
Pietro a nome del gruppo rispose alla domanda di Gesù: “Da chi ce ne andremmo noi? Tu solo hai parole di vita eterna.” (Giovanni 6:68) Loro continuarono a seguirlo non perché avesse soddisfatto qualche loro necessità, non perchè fossero rimasti abbagliati dal sensazionalismo, ma perché credettero che Gesù è il Messia, il Cristo, il Figlio di Dio. Il loro seguire Cristo andava oltre il bisogno, oltre il miracoloso, loro volevano conoscere Gesù e camminare con Lui.
Cosa ti attira a Gesù? Sei più interessato a quello che Lui può fare per te piuttosto che camminare con Gesù? Ti è difficile seguire Gesù senza che un esperienza sensazionale sostenga il tuo cammino? I miracoli ci attirano a Lui, ma più che la risposta ai bisogni, il vero discepolo fonda il suo percorso con Gesù su una relazione genuina e profonda.
Pastore, non lo so, mi riferisco agli altri se ci siamo mai posti una domanda così importante:”” perché seguo Gesù”” Ma so che è utile. IO voglio una relazione genuina, vera e non nascondo che anche i segni miracolosi mi piacciono. Vedere Dio all’opera